Carissimi,
da tempo il futuro dello stadio Meazza ha perso la dimensione di una semplice operazione urbanistica locale, diventando il simbolo della Milano attuale e della città che vogliamo. “Pensi di fare grande Milano dando dei beni pubblici della città ai ricchi (per di più assolutamente anonimi) affinché diventino sempre più ricchi e i cittadini sempre più poveri”. Ci torneremo sopra, a breve.
L’operazione Meazza ripropone a Milano ciò che la finanza speculativa realizza ovunque, in ogni settore e in ogni luogo del pianeta: l’assalto per accaparrarsi la cosa pubblica. L’esito finale dipende, ovviamente, dalla qualità politica delle istituzioni alle quali è affidata la tutela della cosa pubblica.
Il Meazza è una risorsa pubblica che genera ogni anno milioni di euro indispensabili per finanziare lo sport pubblico di base; per i fondi di investimento proprietari di Inter e Milan è semplicemente una struttura da acquistare e demolire per generare profitti privati.
Leggo sul Corriere che Sindaco e Giunta – dopo aver cancellato su ordine dei fondi di investimento il progetto di ristrutturazione del Meazza; approvato il progetto dei club elaborato con trattativa privata; accettata una stima di Agenzia delle Entrate verificata da collaboratori di Agenzia delle Entrate – chiedono ora, in extremis, “garanzie da parte dei club”.
E, improvvisamente, ho realizzato un sogno. Ho pensato di contattare uno dei massimi esperti di Diritto penale dell’economia: il dott. Gian Gaetano Bellavia. Si, è la stessa persona alla quale gioconde e ridenti animatrici di manifestazioni per i diritti in giro per il mondo a nome (e a spese) dell’amministrazione comunale milanese, hanno vergognosamente impedito di potersi esprimere in una sede istituzionale del Comune di Milano - una Commissione consiliare - per informare i Consiglieri e i cittadini sulla dimensione e i rischi finanziari legati al progetto Meazza: chi ci guadagna sicuramente, chi ci perde.
E ho chiesto al dott. Bellavia: quali “garanzie in extremis” può ottenere il Comune in questa operazione, dopo avere obbedito ad ogni richiesta dei fondi privati di investimento?
Ottenendo questa risposta: “Sembra sempre più evidente l’apparizione di un’operazione di “portage”: cioè di utilizzo strumentale dei marchi delle squadre per attribuire ai loro soci sconosciuti (che possono cambiare in qualunque momento ed essere sostituiti da chiunque) un bene pubblico. Sembra che l’operazione prospettata dalle squadre sia quella di attribuire ai loro soci dell’offshore più profondo l’intera operazione immobiliare con la scusa, pubblicizzata ma ridicola, che questa operazione risanerebbe i loro conti.
Quindi sostanzialmente sembra che dicano al Comune: date ai nostri soci delle Cayman l’operazione immobiliare attraverso la quale loro ci risanerebbero bilanci. Una cosa di una spudoratezza incredibile.
Il Comune di Milano sembra posseduto dalla trump-mania: fai grande Milano dando dei beni della città ai ricchi (per di più assolutamente anonimi) affinché diventino sempre più ricchi (e i cittadini sempre più poveri).
Leggo che le due squadre stanno creando delle società veicolo che verrebbero finanziate da banche o da terzi per fare questa operazione. Poi le società si cedono e i debiti pure: c’è quindi la possibilità che i diritti edificatori attribuiti alle società veicolo possedute da soci delle Cayman possano essere ceduti a non si sa chi: ma è una roba che si fa fatica persino a raccontare tanto è spudorata."
Di seguito potete rivedere la puntata di Report dedicata all’inchiesta giornalistica sul Meazza (il dott. Bellavia compare dal minuto 25° in poi).
E qui il citato articolo del Corriere sulle “garanzie” richieste ora, in extremis, dal Comune:
https://acrobat.adobe.com/id/urn:aaid:sc:eu:4276281d-c528-4117-9e61-b7e0db11e7a3
Andiamo avanti! Diffondete!
Un caro saluto a tutti,
Enrico Fedrighini